#top5 – Opere d’arte e di dissenso

1. Ave Maria,  Maurizio Cattelan, 2007

L’arte concettuale e provocatoria di Cattelan mette in discussione le convenzioni dell’arte, delle istituzioni e dei valori contemporanei, come in quest’opera: un’installazione in cui con un gioco di parole (in tedesco Ave è Heil), sottolinea le ambiguità e le similitudini tra chiesa e dittatura.

2. Pillow fight, Banksy, 2017

 Il famoso street artist è da sempre impegnato nell’attivismo politico. Nel 2017 ha realizzato il Walled off, un hotel con vista sul muro di Gaza per mostrare l’oppressione subita dal popolo palestinese. In una delle stanze dell’hotel, c’è quest’opera provocatoria in cui un poliziotto israeliano ingaggia una lotta di cuscini con un civile palestinese.

3.  Defend dignity, Shepard Fairey (OBEY), 2017

 L’urban artist  statunitense –  famoso per il suo  ritratto di Obama – si batte contro la guerra, il razzismo e la difesa dell’ambiente. In questo poster, della serie We the people, ha celebrato la diversità etnica, religiosa e culturale degli Usa in protesta contro la politica di Trump. L’immagine è stata scelta per la prima Women’s march nel gennaio 2017.

4. Law of the Journey, Ai WeiWei, 2018

Artista e dissidente politico cinese, WeiWei  fu esiliato, trovando rifugio a Berlino. Ambasciatore per Amnesty International, ha spesso affrontato nelle sue opere il dramma dei rifugiati, come nell’installazione Law of the journey, con cui ha denunciato le precarie e pericolose condizioni che i rifugiati affrontano nei viaggi in mare.

5. Una pisciata vi seppellirà, Cristina Donati Meyer, 2018

Classe ’85, street artist e attivista italiana, Cristina Meyer per accogliere il Decreto Salvini realizzò quest’opera in cui due ragazzini sono colti nell’atto di urinare addosso all’allora Ministro degli Esteri Salvini vestito da gerarca fascista.

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