Quattro chiacchiere con: Lekton Edizioni

Abitanti di Zirma o semplici viaggiatori che passate di qua, oggi intervistiamo Emanuela Calì e Simone Belvedere, editori siciliani e fondatori di Lekton Edizioni, realtà editoriale già attiva da quattro anni. Una realtà, ci tengo a dirlo, che conosco bene in quanto anche io sono un loro collaboratore editoriale. 

Bando alle presentazioni, andiamo a conoscerli!


Ciao Emanuela, ciao Simone!

Ciao!

Per iniziare a raccontare la storia di Lekton voglio farvi una, anzi due domande dirette. Quanto è stato difficile, a livello imprenditoriale, fondare una casa editrice? E perché dare vita a una casa editrice in un contesto già assai popolato (forse anche troppo, si potrebbe dire con una nota polemica)?

E: Progettavamo di aprire la Lekton Edizioni già durante gli ultimi anni di studi all’università. Inizialmente era, appunto, un’idea che prendeva vita dalle nostre passioni personali, ma anche il naturale proseguimento dei nostri studi. Tuttavia, per quanto fossimo determinati a realizzarla, abbiamo dapprima cominciato a collaborare con altre realtà editoriali del nostro territorio. Queste esperienze sono state il propulsore che ci ha spinti ad aprire la Lekton Edizioni: volevamo costruire una realtà che non cercasse di non replicare determinate dinamiche che avevamo vissuto, realizzare un progetto che fosse culturale e imprenditoriale (di solito l’ago della bilancia pende solo sul lato imprenditoriale a scapito della cultura). 

A livello imprenditoriale non è di per se difficile aprire una casa editrice, solo tanta burocrazia! È solo dopo che diventa una strada in salita, vuoi per la saturazione che affligge il settore, oppure per la densità di lettori che sulla penisola italiana si distribuisce a macchia di leopardo. 

S: Ulteriore attenzione va prestata alla fitta rete di collaborazioni che è necessario e fisiologico intessere, lungo un percorso virtuoso che dall’autore giunga al lettore, passando dalle librerie, piccoli avamposti culturali spesso impersonati da libraie e librai che alimentano il fuoco del piacere della lettura con i loro consigli, con la loro attenzione per il loro catalogo e, non ultimo, per il lettore. 

E: Però diciamoci la verità: quando apri un’attività non c’è giorno libero, vacanza, qualità e durata del sonno scarseggiano e a tenerti sveglio sono caffè e passione. Ed è appunto la passione per la lettura, l’amore per la conoscenza, unitamente alle esperienze maturate in precedenza che ci hanno convinti ad aprire una casa editrice indipendente malgrado, appunto, il contesto saturo. Questo perché siamo convinti del fatto che ogni realtà editoriale possegga un’anima propria, una linea editoriale ben precisa che si traduce nei titoli che pubblica. 

Immagino, anche alla luce di quello che avete detto, che Lekton si proponga quindi di avere un taglio preciso, un’identità. Potreste raccontarci allora qual è la vostra linea editoriale, in altre parole il vostro “sentire”?

S: Come accennava Emanuela, abbiamo una linea editoriale precisa. Ci occupiamo di saggistica, narrativa e presto anche di graphic novel (abbiamo già qualche romanzo illustrato) e nuovi progetti sono sul punto di nascere. 

Fondamentalmente, quella della Lekton è una linea editoriale che può essere descritta come una ricerca olistica di nuove prospettive narrative e conoscitive, attraverso i crocevia che si formano tra i diversi generi letterari o le discipline scientifiche e umanistiche, snodi che emergono dalle trame della creatività umana nel tempo. 

In una parola: Bibliodiversità. 

Anche la scelta del nome della casa editrice non è un caso: ci siamo ispirati al significato puro delle parole, pensando all’antica disciplina Stoica, pur tuttavia avvinti dal suono del significante che solo la lingua greca è in grado di restituire, appunto Lekton. 

Cosa vuol dire essere una casa editrice indipendente in un panorama editoriale come quello italiano?

E: Essere padroni di se stessi. Sembra una risposta autoreferenziale, forse lo è anche, ma fondare una casa editrice indipendente vuol dire decidere che percorso intraprendere attraverso le pubblicazioni scelte, immaginando e pianificando un intervallo di tempo che nel futuro si estende di un “buon” decennio. Aprire una casa editrice indipendente vuol dire assumere innanzitutto un atto di responsabilità verso noi stessi e verso gli altri, la responsabilità di ciò che pubblicando immetti nel mercato. Gli editori veicolano idee, informazioni, conoscenze, ideali, e una casa editrice indipendente è aperta alla ricchezza della diversità e scevra più possibile da infingimenti e parzialità. Sentiamo di avere la responsabilità storica di rappresentare/riflettere il nostro zeitgeist. 

Nonostante sia vitale e fisiologico che tante storie ci vengano a cercare, non bisogna dimenticare che la casa editrice non deve perdere mai la capacità e la pazienza di cercare il libro giusto, che può arrivare da ogni tipo di autore, esordiente o navigato che sia, di trovare l’opera propizia per nuove consapevolezze. 

Cosa rappresenta l’autore per Lekton? Chi sono i potenziali autori Lekton?

S: Crediamo che ogni autore possa contribuire ad arricchire la conoscenza collettiva attraverso la sua opera, a prescindere dal genere letterario. In tal senso, l’autore rappresenta una materia prima imprescindibile. Ovviamente, vi deve essere una convergenza tra le intenzioni comunicative dell’autore e la linea editoriale che anima la Lekton. Altro elemento essenziale è il rapporto che cerchiamo di instaurare con i nostri autori, un rapporto amicale, scanzonato ma mai distratto. Come trovarsi tra amici accumunati da un progetto che desiderano portare avanti con passione e determinazione. Gli autori Lekton sono persone creative, innamorate della magia delle parole, perché tramite queste traduciamo il pensiero in realtà. 

E i potenziali lettori? 

E-S: Tutti coloro che hanno voglia di esplorare, approfondire o semplicemente avvicinarsi a tematiche nuove, prospettive inedite e, perché no, intraprendere un viaggio “tra le righe”. 

Ho letto in qualche intervista da voi rilasciata che nel catalogo Lekton darebbe nell’occhio la vostra proposta saggistica, spesso di interesse filosofico e aperto al dibattito contemporaneo.

Ce ne volete parlare?

S: Per noi è sempre una bellissima occasione parlare di questo argomento, perché la filosofia, le scienze e il dibattito contemporaneo costituiscono al contempo l’apice di un percorso di maturazione personale e il nucleo di un’attività professionale che ci assorbe completamente. Sképsis, la nostra collana dedicata al saggio scientifico, rappresenta infatti lo zenit e il nadir della Lekton Edizioni. 

Ma alla nostra vocazione “saggistica” si affianca anche il gusto (prima di tutto personale) e l’amore per la narrativa e le diverse modalità diegetiche, anche affiancate dal linguaggio delle illustrazioni, dalla potenza delle immagini. 

All’inizio avete parlato di nuovi progetti in cantiere, ci fate un piccolo spoiler per i lettori di Zirmazine?

E: Nei prossimi mesi vedrà la luce un grande progetto seriale ampio che si concretizzerà su carta. Immagini e parole si fonderanno in una polifonia che coinvolgerà due autori e due linguaggi differenti. L’idea prende le mosse da una trilogia fantascientifica, in corso di pubblicazione, di cui è già disponibile il primo volume. 

Ma non vi riveleremo altro!

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