No music on a dead planet

La m​usica Rock e l’impegno politico hanno sempre avuto un legame strettissimo, e spesso i frontmen di band famosissime – come Doors, Beatles, Queen – hanno letteralmente incarnato il ruolo di trascinatori di folle. Il 13 luglio 1985 si è svolto uno dei più maestosi eventi rock della storia: il Live Aid. Da quel momento in avanti, il 13 luglio è rimasta la data conclamata in cui si festeggia la Giornata mondiale del rock

Live Aid, 13 luglio 1985

Per chi non lo sapesse – ma dubito che siano in molti – quella giornata di luglio dell’85 si esibirono alcune tra le rockstar più splendenti nell’alveo del rock. Ne cito giusto qualcuna delle più celebri: Bob Dylan, Eric Clapton, Paul McCartney, gli U2, i Queen, Elton John, Carlos Santana, David Bowie e la lista potrebbe davvero continuare per molto. Il Live Aid venne organizzato da Bob Geldof e Midge Ure, frontmen rispettivamente dei Boomtown Rats e degli Ultravox; lo scopo dell’evento era quello di racimolare money per contrastare la disastrosa carestia etiope che, tra il 1983 e il 1985 ha ucciso più di un milione di persone. Due dei palchi più stratosferici del mondo hanno ospitato i maxi concerti: il Wembley Stadium a Londra e il J.F.K. Stadium a Philadelphia.

Bob Geldof e Midge Ure

Naturalmente, le critiche al Live Aid sono state numerosissime (e sensate) – per fare solo un esempio, il collettivo musicale anarco-anglosassone Chumbawamba pubblicò proprio l’anno successivo un album dal titolo Pictures of Starving Children Sell Records (Immagini di bambini affamati vendono dischi) dove rivolgevano pesanti e palesi critiche all’evento (ascolta per esempio How to get your band on TV). 

Pictures of Starving Children Sell Records, Chumbawamba 1986

Ma il Live Aid non è stato certamente l’unico evento musicale impegnato della storia del rock: nel 2007 è toccato al Live Earth: The Concerts for a Climate, organizzato dal gruppo di attivisti Save Our Selves; e ancora, un altro gruppo di artisti e attivisti ambientali è nato nel 2019 con il nome di Music Declares Emergency e il motto No music on a dead planet (non c’è musica su un pianeta morto). Ormai risaputo è anche l’impegno di molte band ed artisti nel ridurre le emissioni di CO2 durante i loro tour – tra gli artisti italiani Lorenzo Jovanotti ed Elisa meritano una menzione. 

Ma i rocker – e anche tutti gli altri -, oltre ad organizzare super eventi a scopi benefici, hanno da sempre messo la loro musica al servizio dell’impegno politico civico e sociale.
Questa settimana su zirmazine renderemo omaggio – a modo nostro – alla musica rock. Ci saranno dei consigli di lettura speciali da uno dei più grandi rocker di tutti i tempi, Anna Mallamace ci ha già parlato ieri del connubio artistico tra le arti figurative e la musica rock, e molto altro ancora.
Ho deciso – giuro, solo per oggi – di concludere questo editoriale in ascolto, e di lasciare il restante spazio alla musica stessa.
Condivido con voi, dunque, qui di seguito, alcuni pezzi rock significativi che meritano la vostra attenzione.

Buon ascolto!

1. The Doors, Not to touch the Earth – 1968

2. Joni Mitchell, Big yellow taxi – 1970

3. Area&Demetrio Stratos, Cometa rossa – 1974

4. Björk, Náttúra – 2011

5. Thom Yorke, Hands off the Antarctic – 2018

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