Pornografia e stereotipi

La parola pornografia deriva dal greco πόρνη, porne, “prostituta” e γραφή, graphé, “disegno, scritto, documento”. È  quindi la rappresentazione esplicita (attraverso dipinti, fotografie, scritti etc.) di soggetti ritenuti osceni, il cui chiaro intento è quello di stimolare eroticamente il fruitore.  Le sue origini sono  molto antiche dunque – basti pensare all’arte erotica di Pompei ed Ercolano, che ha rivisto la luce dopo secoli e numerosi scavi . Tuttavia, la pornografia come noi la conosciamo è un fenomeno risalente agli inizi del XIX secolo, e diffusosi nel secolo successivo tramite riviste specializzate, tramite anche le proiezioni nei popolari cinema a luci rosse – posti solitamente poco raccomandabili… -, e alle famose VHS.
Ma la vera grande  rivoluzione si è verificata solo in seguito all’avvento di internet  grazie al quale – al giorno d’oggi – è possibile visionare qualsiasi tipo di contenuto a sfondo hard (e, bisogna dirlo, davvero per tutti i gusti!)  in maniera gratuita ed in qualunque momento. 

Questa sovrabbondanza di contenuti a portata di click potrebbe comportare dei rischi?
Assolutamente sì, soprattutto per i più giovani a cui viene presentata la trasposizione di una sessualità imbottita di stereotipi. 

photo credits: descrier.co.uk

Cara Valerie, sono Marco ed ho 25 anni. Volevo chiederti: secondo te, la pornografia, quanto incide sulle aspettative che uomini e donne hanno sul sesso? Ho sempre pensato che un buon sito porno potesse aiutare per conoscere meglio il sesso e le sue pratiche, ma ora mi accorgo che, a volte, crea solo aspettative irreali. Premetto che non sono etero, ma bisessuale e non ho notato differenze fra uomini e donne su questa cosa. Grazie!

Caro Marco, hai sollevato una riflessione piuttosto importante: la risposta è sì, la pornografia incide molto sulle aspettative che possiamo riporre tanto nei confronti del sesso quanto in quelli del partner. I contenuti presenti su internet o su qualunque altra piattaforma consistono nella visione di una realtà portata all’esasperazione, oltre a traboccare di stereotipizzazione. Molti ragazzi hanno dichiarato di usare la pornografia per imparare il sesso, cosa che ha veicolato tutta una serie di messaggi sbagliati che portano ad avere idee preconcette e non permettono, così,  di vivere serenamente la sfera sessuale. Snoccioliamo qualche cliché legato a ciò che ci viene fatto vedere nei porno: corpi palestrati e scultorei che vengono immediatamente associati all’idea di una migliore performance sessuale; peni di lunghezza superiore alla media che alimentano la leggenda secondo la quale la dimensione corrisponda ad un piacere maggiore e sia determinante al piacere stesso del partner;  la durata del rapporto stesso, che viene quasi sempre standardizzata ed è un crimine se scende sotto la mezz’ora; come ultimo, ma non meno importante, lo stereotipo che investe le donne ed instilla in loro vere e proprie paranoie per via di un seno non abbondante, per la presenza di un filo di pancetta o cellulite, o – ancora – che sdogana una depilazione integrale a tutti i costi.  Tutti i fattori che ti ho elencato rappresentano esempi clou: il piacere non è legato al tempo del rapporto stesso né, tantomeno, alle dimensioni o al grado di preparazione fisica. Più che la quantità – e vale per ogni punto del discorso – sarebbe meglio curarsi della qualità, che quella già di per sé farebbe una gran differenza! Oltre a trasporto e coinvolgimento nei confronti del partner, chiaramente.

Non dimentichiamo, poi, che molti porno presentano la donna come un oggetto sempre disponibile al rapporto, cosa che ha portato alla nascita di alcuni fenomeni di violenza.  Personalmente non condanno la visione dei porno, ma ritengo anche che sarebbe opportuno farsi alcune domande proprio come hai fatto tu, Marco. Quello che non condivido assolutamente è il fatto che la visione di questi contenuti non sia in alcun modo regolamentata, e spesso anche i minorenni possano accedervi con estrema facilità.

Per una maggiore completezza, mi sento di segnalare alcuni siti in cui è possibile visionare un porno più etico: ad esempio Bright Desire, una piattaforma che collabora principalmente con vere coppie che fanno realmente sesso, senza finzione cinematografica; ma anche Makelovenotporn.tv, un progetto che mira a mostrare la differenza tra porno e sesso nella vita reale nel quale è possibile trovare video caricati dagli utenti, che ricevono il 50% del ricavato; Erika Lust, un progetto femminista che offre un’alternativa  al porno convenzionale, in una forma più realistica. Spero di esserti stata d’aiuto, se avrai bisogno di discutere di qualcosa di più specifico non esitare a scrivermi ancora!  


Per approfondire

Giddens A.,La trasformazione dell’intimità. Sessualità, amore ed erotismo nelle società moderne, Il Mulino, Bologna, 2007

Adolescents’ Exposure to a Sexualized Media Environment and Their Notions of Women as Sex Objects, in Sex Roles, Vol. 56, N.5-6 Marzo 2007, Springer Science.

Porno ed educazione sessuale, una possibile pornoeducazione – Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica, 2017

La sessualità dei giovani nel corso del tempo -Rapporto della Commissione federale per l’infanzia e la gioventù, 2009

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