È il viaggio che conta

Cari lettori di zirmazine, 

con l’approssimarsi del santo Natale – e anche del profano -, mi sembra opportuno scrivervi per mostrarvi il mio più sentito affetto e per darvi – of course – qualche dritta ambientalista. Dovreste ormai sapere quanto mi stia a cuore la salute del pianeta terra e di tutti i suoi abitanti. Curarsi dei luoghi significa anche avere cura delle persone. Per noi abitanti del mondo libero e capitalista, il Natale non ha più nulla a che fare con la spiritualità, con la religione, con buoi asinelli e gesù bambini. Ciò che conta è consumare, e mi pare che in questo siamo dei maestri. 

A Natale bisogna essere tutti più buoni, ci hanno sempre detto. Ma perché proprio a Natale, mi chiedo da sempre. A me pare proprio che in questo periodo di buoni propositi, invece, siamo tutti un po’ più cattivi – se non con il nostro prossimo, quantomeno col pianeta. Baggianate, anche con il nostro prossimo: avremmo tutti bisogno di una sana dose di gentilezza. Da particare tutti i giorni, più volte al giorno. Dopo e prima dei pasti. Con gli estranei e con i congiunti. Con il bello ed il cattivo tempo. 

Lo sapete, lettori cari, quanto cibo riusciamo a buttare via durante queste luccicanti e sonore festività? Pare che frutta, verdura e ortaggi siano tra i cibi più sprecati – in favore di più succulenti carni e carboidrati e sughi calorici.

Secondo Ener2Crowd – piattaforma italiana di lending crowdfunding energetico – nel periodo delle feste si sprecheranno oltre 500mila tonnellate di cibo, più di 80 euro per famiglia. Spreco significa inquinamento, se consideriamo che  ogni tonnellata di rifiuti alimentari produce 4,2 tonnellate di CO2. Pertanto, miei perfidi abitanti del globo terracqueo, fermatevi sempre a riflettere prima di gettare via del cibo.

Sono anche sicura che morite dalla voglia di sfruttare al massimo questi giorni di vacanza, magari – why not – organizzare un bel viaggetto natalizio con la famiglia o con il partner.

Dico bene? Riuso – tanto per cambiare – un motto a tutti caro, che ci ha frantumato le meningi in periodo pandemico: Statti a casa!


Devo insistere, mio caro zinereader: i guru della lotta ambientalista – a cui modestamente appartengo – sanno bene che viaggiare in periodi di alta stagione è una delle prime controindicazioni per il viaggiatore attento alla salute del pianeta. Mi rendo conto che un bel Natale a sorseggiare cocktail in spiaggia nell’emisfero australe sia di fatto allettante; capisco bene che intonare un Christmas carol tra le innevate e luccicanti strade newyorkesi faccia gola a tutti. Ma se vogliamo davvero continuare a festeggiare il Natale nei prossimi decenni, ad ingozzarci come bestie e a scambiarci affettuosi doni, forse dovremmo considerare l’idea di rinunciare di tanto in tanto a qualcosa. 

Concludo questa mia accorata missiva, regalandovi alcuni consigli per il viaggiatore sostenibile

  1. Se puoi, resta a casa, celebra le festività con i cari e con gli amici; 
  2. Se proprio non puoi, evita i grandi viaggi e prediligi sempre i mezzi pubblici per gli spostamenti brevi e non (treni, bus, metro); 
  3. Quando ti trovi nel luogo di soggiorno, cerca sempre di spendere pensando al territorio: evita le grandi catene alimentari, sostieni le attività indipendenti e fai onore alle specialità del luogo; 
  4. Non dimenticare di non lasciare traccia nei luoghi che visiti. 

Spero che trascorrerete un salubre e sostenibile Natale.

Con affetto

Zirma

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